VENT’ANNI DI CARNEVALE
“Il carnevale per noi è stato considerato sempre un motivo e un’opportunità di dare voce e raccogliere istanze di ogni genere, dal bisogno di uscire dalla propria solitudine, alla condivisione di idee, al nascere di amicizie e tant’altro; il carnevale, per usare un’immagine pittoresca, è uno dei tanti manifesti appesi alla bacheca del nostro tempo, con la volontà di risvegliare, sollecitare alla bellezza dell’incontro. Negli anni sessanta e settanta, ma già dal decennio precedente, Sassuolo assiste ad una inaspettata esplosione demografica, legata al boom della ceramica industriale, che ha richiamato mano d’opera prima dal nostro Appenino, poi da tutte le Regioni d’Italia. Nelle parrocchie di nuova istituzione urge il bisogno di iniziative capaci di favorire e consolidare accoglienza e senso di appartenenza. Questa è la motivazione che negli anni settanta ha coinvolto, insieme a me, un gruppo di giovani e di ragazzi della parrocchia di Rometta, a tentare una avventura, giocando sulla popolarità mai dismessa del carnevale: un tentativo di aggregazione, ben pensato, sfruttando uno di quei simboli che orizzontalmente hanno avuto un grosso potere di catturare grandi e piccoli, giovani e meno. Mentre scrivo queste cose nei miei pensieri si accavallano i ricordi, le persone, gli aneddoti, le lunghe serate nei capannoni o nelle sartorie occasionali: è la storia delle prime 9 sfilate, dal 1976 al 1984. Ne abbiamo tentate di ogni sorta, pur di far nascere nei pensieri di chi popolava i nuovi insediamenti, che la loro vita, le scelte di lavoro, la realizzazione di ogni loro progetto, era strettamente legato al senso di appartenenza a quel nuovo lembo di terra che li ospitava e che rappresentava una nuova tappa della loro vita. L’iniziativa carnevale di Rometta è apparsa un’intuizione vincente a creare senso di appartenenza, efficaci momenti di incontro e uno stile di Comunità che favorisse concrete occasioni di socializzazione, soprattutto per il mondo giovanile. Poi vent’anni di silenzio, di pausa…ma non si è mai spenta la voglia di ripartire. Nuovamente nel 2003, la memoria delle prime performance carnevalesche, i ricordi giovanili, il bello di trovarsi insieme, ci ha spinto a ridar vita all’esperienza del carnevale, ancora capace di aggregare e di coinvolgere la Comunità. Come in più momenti ho avuto modo di affermare, non è il carnevale in se stesso che si vuole mitizzare o celebrare; è piuttosto, e ancor di più oggi, la volontà di esprimere ciò che l’individualismo, le esasperate forme di modernità e l’indifferenza tendono a soffocare, vale a dire la comunicazione interpersonale”.
Don Carlo, 2 marzo 2014
Dopo l’edizione del 2015, è stata sofferta per i rappresentanti dei rioni del carnevale di Rometta la decisione di comunicare che nel 2016 la scarsa forza lavoro non consentisse più di organizzare la manifestazione. I volontari ringraziano quanti li hanno sostenuti, con la speranza che siano i giovani a farsi avanti e ridare un nuovo inizio al carnevale, o, meglio, ridare un nuovo inizio alla volontà di esprimere ciò che l’individualismo, le esasperate forme di modernità e l’indifferenza tendono a soffocare, vale a dire la comunicazione interpersonale.
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“Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza, né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia” (2Cor.9,7-8)
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Ecco alcuni spunti su come potresti aiutare la tua comunità:
- PULIZIA CHIESA E OPERE PARROCCHIALI
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- ATTIVITA’ DI ORATORIO
- CATECHISMO
- ATTIVITA’ DI ANIMAZIONE E EDUCAZIONE
- MANUTENZIONE DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE PARROCCHIALI
- COLLABORAZIONE OCCASIONALE (FESTE, CONVIVIALI…)
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